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Intervista: Locomalito e l’amore per i vecchi giochi

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Locomalito è la mente che si cela dietro alcuni dei più grandi indie games degli ultimi tempi. Oggi torna con Maldita Castilla, un platform di cui avevamo già parlato qualche tempo fa.  Ho fatto qualche domanda al talentuoso sviluppatore di Malaga con l’ntenzione di capire come nascono i suoi giochi. In risposta ho ricevuto alcuni artwork,  ho scoperto la postazione creativa e il talento di Gryzor87 (il suo musicista di fiducia).

Per Locomalito il concetto di “tradizione” è importante. Il suo sogno è assistere ad una “rinascita” degli arcade. Cosa emergei n questa intervista? Emerge una persona estremamente riservata che ha poco interesse per i “gioconi” moderni.


I’ve missed games like the Ghost’n’Goblins for many years,

so I just decided to make one by myself

Come è nato l’amore per i videogame? Qual è stato il gioco che ti ha fatto pensare “voglio vivere di gaming”?

Come tanti altri ragazzi della mia generazione, quando ero piccolo, ero affascinato dai videogame e mi immergevo tanto nel gioco da credere di esserne il protagonista. Venivo assorbito da storie fantastiche, battaglie epiche, tenebrosi luoghi infestati da mostri. È da sempre quindi che mi piacciono i giochi di azione in cui dobbiamo cercare di spingerci il più lontano possibile. Per riuscirci occorreva perfezionare la nostra maniera di giocare e diventare sempre più abili. Questa è la sensazione che mi ha motivato e spinto a creare i miei giochi. A parte tutto ciò, ho sempre amato la combinazione di una grafica a bassa risoluzione con musica chiptune. È qualcosa che rende i giochi autentici come i segni di un pennello nella pintura.

Qual è la prima console che hai posseduto? Quale quella che hai desiderato ma non hai mai avuto?

All’inizio giocavo con lo Spectrum di alcuni amici, dopo però ebbi la possibilità di comprare una Master System che mi impegnò per sufficienti anni. Ho sempre voluto avere un Super Nintendo e alla fine lo ottenni. Quello che però mi piacerebbe avere, come chiunque di questa generazione, è un cabinet arcade con tutti i giochi del MAME.

Spiegaci come nasce un gioco…viene fuori prima la storia, il personaggio o si pensa prima allo sviluppo?

È semplice…penso nel tipo di gioco che mi piacerebbe giocare; dopo penso a come dovrebbe essere e cosa dovrebbe venir fuori in ogni parte. Mi documento guardando film e cercando informazioni e alla fine creo i personaggi e la storia. Quello che più conta però è il gameplay  perchè rende il gioco unico.

Quanto tempo richiede sviluppare un gioco, soprattutto quando si è soli come nel tuo caso?

Chiaramente dipende da quanto è complicato il gioco tecnicamente. Hydorah mi ha portato via quasi tre anni di lavoro mentre Abbaye des Morts sono riuscito a terminarlo in appena due settimane. Senza dubbio sono due cose completamente diverse ma non credo che uno sia peggio dell’altro.

Ryu o Ken? Perché?

Ryu! Mi è sembrato sempre più elegante e discreto nonostante i due fossero identici a livello di abilità (ride)

C’è un gioco, di qualsiasi generazione, che avresti voluto sviluppare?

Moltissimi…Maze of Galious, Gradius, R-Type, X-Multiply, Contra….

La musica è una componente fondamentale nei tuoi giochi. Hai la fortuna di collaborare con Gryzor. Quali sono le soundtrack indimenticabili?

Mi piacciono moltissime colonne sonore, di ogni tipo…lasciami pensare: Turrican, Salamander, Gradius, Shadow of the Beast, Double Dragon, Golden Axe, Castlevania IV, Super Metroid, Ghouls and Ghost…

Che pensi del mercato indie? Come ti ci trovi tu? Che pensa la gente di te?

Il mercato indie è esploso negli ultimi anni e credo che sempre più gente inizierà a cercare alternative più semplici a queste grandi produzioni che ci piombano addosso con centinaia di missioni e mille sequelEsistono fortunatamente piccoli studi e gruppi di appassionati che creano giochi più semplici e diretti con cui ci si può divertire proprio come se si trattasse di un giocattolo. I giochi indie potrebbero essere delle nuove piattaforme per la narrativa e questo è fantastico. Io, personalmente, lo faccio per passione.

Non ho molto tempo libero e quello di cui dispongo lo dedico allo sviluppo dei miei giochi. Mi interessano poco i nuovi titoli e le uscite tanto attese.

Non saprei neanche dirti che pensa la gente di me perchè non ci faccio molto caso…dicono che i miei giochi sono molto difficili, però non ci credo: sono molto più facili degli standard che giravano negli anni Ottanta. Molti si meravigliano per il fatto che siano stati sviluppati con Game Maker. Mi fanno i complimenti e lasciano commenti…però ammetto che non mi piace investire il mio tempo socializzando in rete.

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Se non avete ancora provato i suoi giochi iniziate con Maldita Castilla disponibile sulla pagina ufficiale di Locomalito.  Non perdetevi per altro l’enorme quantità di contenuti extra che avrete a disposizione in download gratuito: il manuale in stile librone gotico, poster, copertina del DVD e ovviamente il gioco. Aiutate questo ragazzo a fare più giochi e se potete donategli qualcosa.

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